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Oggi vogliamo condividere con voi ancora una volta il nostro amore per le canzoni e gli artisti che utilizzano la metafora del navigare per esprimere i sentimenti profondi della vita, perché crediamo che ci siano poche cose come l’andare in barca insieme per capire la vita stessa e l’amicizia. Questo vale sia che abbiate voi stessi conseguito la patente nautica, sia che andiate ospiti a bordo di qualche amico.

E così abbiamo scelto una delle più belle e anche divertenti canzoni di George Brassens: “Les Copains d’abord”, “Gli amici prima di tutto”.

Il testo è un inno all’amicizia sincera al di là di ogni conformismo e Brassens scrive un testo poetico con riferimenti alla cultura classica, utilizzando giochi di parole intraducibili con il tutto sempre sorretto dal linguaggio marinaresco e dalla metafora del navigare.

Già nel titolo abbiamo il primo gioco di parole con “d’abord” che significa “prima di tutto” e “abord”, termine marinaresco che indica la prua della barca. E in questa canzone è la barca stessa che si chiama proprio: “Les Copains d’abord”, “Gli amici prima di tutto”.

La canzone è piena di riferimenti al mare, alla navigazione, all’intesa che si crea navigando insieme.

Nel video che trovate più avanti – sottotitolato in italiano – potete notare come Brassens sorrida ogni volta che un nuovo strumento si aggiunge alla canzone. Ci siamo sempre chiesti perché. E sembra che l’orchestra volle fare uno scherzo a Brassens che si aspettava di suonare come al solito con la sua chitarra e il fedele contrabbassista Pierre Nicolas. Non appena Brassens cominci a suonare e cantere vediamo il sipario che si apre alle sue spalle senza che egli se ne accorga. E così  pian piano sente entrare uno dopo l’altro tutti gli strumenti e ogni volta si volta a guardare e sorride perché comincia a capire cosa sta succedendo. I fiati riprendono addirittura anche un motivo molto in voga in quel momento e così le persone in sala lo cantano di sottofondo aumentando il coinvolgimento generale di Brassens, dell’orchestra, del pubblico presente ovviamente e anche di noi che lo ascoltiamo con i moderni mezzi.

Quale modo migliore per sottolineare l’amicia tra le persone che suonano insieme proprio durante un brano dedicato all’amicizia: fantastico!

Brassens sorride fino a quando, entrati tutti gli strumenti che suonano ormai come una Big Band, non ce la fa più e ride così tanto da non riuscire più a cantare e riesce appena in tempo a chiudere la canzone proprio sul finale.

Questo episodio rivela il grande carattere di Brassens, timido e sincero, che sorrideva per un’attenzione così delicata, e dedicata, a lui e alla sua arte e che alla fine dopo tanti sorrisi lo lascia commosso come si vede nel video alla fine della canzone.

Questa umilità di fondo unita a grande aspirazioni non è inconsueta nei grandi artisti francesi, come nel caso dell’architetto Charles Garnier. Il 30 dicembre 1860 Napoleone III annunciò una competizione per la costruzione della nuova Opera di Parigi.

Garnier scelse la citazione di Torquato Tasso: “Bramo assai, poco spero”. Desiderare sempre il massimo e accettare cioè che la realtà ci offre,  e poi ricominciare. Ovviamente Charles vinse il concorso e lo spendido Teatro dell’Opera a Parigi (sì proprio quello del fantasma dell’Opera) è suo.

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E quindi chi erano per Brassens gli amici?

«Sono persone con cui ho in comune cose come l’amore per le canzoni, un certo atteggiamento di fronte alla vita, la passione per la libertà e la diffidenza verso politicanti, militari e bacchettoni. In loro ci sono difetti che, a volte, mi divertono e, a volte mi indispettiscono. Mettere d’accordo le persone è delicato, perché, nonostante mille delusioni, ci si aspetta sempre che l’altro ci venga servito su un vassoio d’argento, proprio come lo vogliamo in quel momento. E’ molto facile essere esigenti con gli altri. Io dico sempre: “se il mio amico è guercio, lo guardo di profilo.” I conflitti tra amici si evitano quando si impara a guardarsi sotto il profilo giusto.»

Ecco, invece di concentrarci sui loro difetti, impariamo a guardare i pregi delle persone con cui abbiamo il privilegio di navigare questa vita e di sicuro vivremo un’avventura straordinaria.

Ora, che Brassens avesse conseguito la patente nautica o meno, quello che ci piace è come ancora una volta ci ha fatto notare come la metafora del navigare ci viene sempre in aiuto quando vogliamo capire le circostanze della nostra vita per viverla al meglio.

A presto,

La Crew NESW

 

P.S. Ecco qui di sotto il testo in francese con una traduzione a lato e qualche commento più specifico.

LES COPAINS D’ABORD (Gli amici prima di tutto)

Non, ce n’était pas le radeau (No, non era “la zattera)Zattera di Medusa - Metafora del navigare

de la Méduse, ce bateau, (della Médusa”, questo battello; è il battello di cui Géricault dipinse il quadro famoso, la Medusa naufragò al largo dell’Africa il 2 luglio 1816. I 150 sopravvissuti si divorarono a vicenda e ne restarono solo 15)

Qu’on se le dis’ au fond des ports, (Che se lo mettano bene in testa)

dis’ au fond des ports, (in fondo ai porti)

Il naviguait en pèr’ peinard (navigava tranquillo)

sur la grand’ mer des canards (nel grande stagno delle anatre, ovvero – ironicamente non prendendosi troppo sul serio – il mare)

Et s’app’lait Les Copains d’abord (e si chiamava “Gli amici prima di tutto”)

Les Copains d’abord.(Gli amici prima di tutto)

– Tutta la prima strofa è una metafora del navigare –

Ses fluctuat nec mergitur (I suoi “fluctuat nec mergitur”, è il motto sullo stemma di Parigi che significa fluttua sull’acqua ma non affonda)

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Grandes_Armes_de_Paris.svg/228px-Grandes_Armes_de_Paris.svg.png

C’était pas d’la litteratur’ (non erano letteratura; cioè non erano solo parole ma realtà)

N’en déplaise aux jeteurs de sort (e non se la prendano a male gli iettatori)

Aux jeteurs de sort (gli iettatori)

Son capitaine et ses mat’lots (Il suo capitano e i suoi marinai)

N’étaient pas des enfants d’salauds (non erano dei figli di puttana)

Mais des amis franco de port (ma degli amici veri)

Des copains d’abord. (degli amici prima di tutto)

 

C’étaient pas des amis de lux’, (Non erano degli amici di lusso)

Des petits Castor et Pollux (dei piccoli Castore et Polluce; non si prendevano per quello che non erano)

Des gens de Sodome et Gomorrh’ (o gente di Sodoma e Gomorra; questi amici non lo erano a scopo omosessuale, erano semplicemente amici)

Sodome et Gomorrh’, (Sodoma e Gomorra)

C’étaient pas des amis choisis (non erano amici scelti)

Par Montaigne et La Boeti’ (da Montaigne e La Boetie; quindi non sono persone che si considerano speciali)

Sur le ventre ils se tapaient fort, (si davano forti pacche sulla pancia)

Les copains d’abord. (Gli amici prima di tutto)

 

C’étaient pas des anges non plus (Non erano nemmeno degli angeli)

L’évangile, ils l’avaient pas lu (il vangelo, loro, non l’avevano letto)

Mais ils s’aimaient tout’s voil’s dehors (ma si volevano bene a vele spiegate)

Tout’s voil’s dehors (a vele spiegate)

Jean, Pierre, Paul et compagnie (Jean, Pierre, Paul e compagnia; nomi effettivi degli amici intimi di Brassens)

C’était leur seule litanie (era la loro sola litania)

Leur Credo, leur Confiteor (il loro Credo, il loro Confiteor)

Aux copains d’abord. (degli amici prima di tutto)

 

Au moindre coup de Trafalgar (Al minimo disastro imprevisto; per il post su Trafalgar leggi qui)

C’est l’amitié qui prenait l’quart (era l’amicizia che prendeva il sopravvento)

C’est elle qui leur montrait le nord (era lei che mostrava loro il nord; ovvero mostrava la rotta così come fa la Stella Polare. Per un post sul polo nord clicca qui.

Leur montrait le nord (gli mostrava il nord)

Et quand ils étaient en détresse (e quando si trovavano in pericolo)

Qu’leurs bras lancaient des S.O.S. (quando le loro braccia lanciavano dei S.O.S.)

Image result for help beatles coverOn aurait dit les sémaphores (li avresti detti dei semafori)

Les copains d’abord. (gli amici prima di tutto)

– Ritorna in questa strofa alla metafora del navigare –

 

Au rendez-vous des bons copains (Al ritrovo dei buoni amici)

Y’avait pas souvent de lapins (non davano spesso buca)

Quand l’un d’entre eux manquait a bord (se uno di loro mancava a bordo)

C’est qu’il était mort (era perche’ era morto)

Oui, mais jamais, au grand jamais (si, ma mai, mai e poi mai)

Son trou dans l’eau n’se refermait (si riempiva il suo vuoto)

Cent ans après, coquin de sort! (cento anni dopo, destino infame)

Il manquait encor’. (ci mancava ancora)

 

Des bateaux j’en ai pris beaucoup, (Di battelli ne ho presi tanti)

Mais le seul qui ait tenu le coup (ma il solo che abbia tenuto duro)

Qui n’ai jamais viré de bord (che non abbia mai virato dalla rotta)

Mais viré de bord, (mai virato dalla rotta)

Naviguait en père peinard (navigava tranquillo)

Sur la grand’ mare des canards, (sul grande stagno delle anatre)

Et s’app’lait les Copains d’abord (e si chiamava “Gli amici prima di tutto”)

Les Copains d’abord. (gli amici prima di tutto)

– E completa utilizzando nuovamente la metafora del navigare –

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