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Recupero Uomo in Mare a Vela - NESW - Patente Nautica Milano

Un immagine dal video

Per qualsiasi navigante, la cosa peggiore che possa accadere durante una traversata è che un passeggero o un membro dell’equipaggio cada in mare: per questo è necessario imparare il recupero uomo a mare con barca a vela!

Questo perché quando accade di solito non avviene col sole e mare calmo (tranne se il malcapitato è ubriaco), ma normalmente accade con mare mosso e cielo grigio se non addirittura di notte.

La caduta di un uomo in mare è una delle cose più drammatiche che possa accadere a bordo ed è essenziale che tutti i membri dell’equipaggio siano allenati a effettuare, senza indugio, un certo tipo di manovra per localizzare e poi recuperare l’uomo in mare.

Infatti, per aver maggiore probabilità di recuperare il naufrago vivo, è necessario non perderlo mai di vista una volta caduto in acqua e soprattutto recuperarlo nel tempo più breve possibile: queste sono le priorità che deve assumere il comandante dell’unità!

Tutti dovrebbero far pratica di ricupero sia a vela sia a motore e nelle diverse situazioni meteorologiche.

Tuttavia, non vogliamo apparire presuntuosi nell’insegnare qualcosa che per poter riuscire nel migliore dei modi occorrerebbe analizzare caso per caso, situazioni diverse in funzione del tipo di barca e delle condizioni meteo-marine esistenti.

Di seguito, riportiamo le procedure per il recupero uomo a mare con barca a vela che tengono conto di alcune regole fondamentali:

  • usare per l’allenamento una boetta luminosa o un paio di parabordi appesantiti da un bugliolo che simulano il naufrago;
  • potrebbe essere lo skipper a finire in mare, quindi almeno un’altra persona a bordo deve essere in grado di prendere il comando;
  • se si è al comando di una barca che non si conosce bene, dedicate un certo tempo a fare pratica della manovra di ricupero anche se, in un’altra imbarcazione, normalmente, siete capaci di cavarvela;
  • è essenziale saper eseguire questo esercizio in modo rapido e automatico sia per la sicurezza della barca sia per dare fiducia al naufrago che deve sapere di poter contare su una manovra rapida ed efficace per il suo ricupero;
  • è importante inoltre tenere sempre almeno un salvagente e una boetta luminosa nel pozzetto, pronti per un lancio fulmineo (e il termine non sembri esagerato quando capita un’emergenza del genere);
  • quando un uomo cade in mare bisogna effettuare diverse operazioni con la massima rapidità;
  • si deve lanciare in mare il salvagente e la boetta luminosa (questo viene effettuato normalmente da chi assiste all’incidente);
  • sarebbe opportuno lanciare il salvagente sopravvento al naufrago affinché possa eventualmente derivare nella sua direzione (ma l’importante è lanciarlo nella sua direzione);
  • chi ha assistito all’incidente deve dare l’allarme al resto dell’equipaggio gridando “Uomo in mare!”, possibilmente specificando a dritta (destra) o a sinistra, scagliando un secondo salvagente in acqua (se a bordo ce n’è più d’uno; qualsiasi oggetto galleggiante va bene e aiuta a stabilire la posizione del naufrago);
  • uno dei membri dell’equipaggio deve seguire a vista l’uomo in mare, eventualmente stabilendosi nel più alto punto d’osservazione possibile
  • mentre l’equipaggio assolve i diversi compiti, il timoniere dovrà immediatamente governare su una rotta come quella illustrata qui sotto:
    Il navigatore o il timoniere deve registrare l’ora esatta e la rotta seguita al momento dell’incidente e la rotta che è stata adottata subito dopo (se l’uomo in mare è stato perso di vista può essere necessario usare questi dati per tornare sul luogo dell’incidente).
    Un membro dell’equipaggio deve preparare due cime da lanciare all’uomo che si trova in acqua, quando la barca gli si avvicina. È di vitale importanza che il naufrago non venga perso di vista durante tutta la manovra. La rotta da seguire è governare con andatura al traverso rispetto al vento apparente. Non appena c’è acqua sufficiente (circa 50 metri dal naufrago), poggiare ed abbattere. Orzare fino a trovarsi di bolina larga rispetto al vento apparente.
    Mollare la vela di prua in modo da rallentare e poi arrestare la barca in prossimità dell’uomo in mare.
    Una volta affiancatisi all’uomo caduto in acqua, per prima cosa assicurarlo alla barca. Il sistema da usare dipende se l’ uomo in acqua è in grado di aiutare se stesso oppure no.
    Nel primo caso si può lanciargli una cima con la quale darsi volta; nel secondo caso occorre poterlo afferrare o riuscire ad afferrare un lembo del suo vestiario con le mani o servendosi del mezzo-marinaio, mentre gli si da volta con una cima.
    Dopo averlo avvicinato e assicurato al fianco della barca, sarà necessario studiare il modo di issarlo a bordo tenendo conto delle eventuali ferite conseguenti alla caduta.
    Se invece sta bene sarà in grado di arrampicarsi lui medesimo sulla scaletta di poppa.
    Se è debole o svenuto, un uomo robusto dell’equipaggio può sollevarlo tenendolo sotto le ascelle e con il viso rivolto verso il mare.
    Un’altra soluzione è quella di improvvisare un paranco sulla varea del boma.
    Si può anche ammainare la randa cosi che il boma poggi nel pozzetto e la vela penda in acqua
    Si spinge quindi l’infortunato nel cavo della tela e lo si alza a bordo alando sulla drizza
    Può essere necessario tagliare o togliere le draglie della battagliola intorno al pozzetto per facilitare l’operazione di ricupero.
    Per tirar fuori l’uomo dall’acqua si può levare la ritenuta, fissandola alla varea del boma e usandola come paranco.

Anche se le predette procedure sono in linea di massima quelle richieste in sede d’esame patente nautica per il recupero uomo a mare con barca a vela, nella nostra esperienza di scuola nautica autorizzata a svolgere corsi patente nautica, che effettua diversi corsi improntati sulla formazione e sicurezza in mare, abbiamo accertato che esiste un metodo molto più veloce per recuperare un uomo in mare in pochi secondi anche se a bordo dell’unità a vela ci sia una sola persona, senza dover fare alcuna difficoltosa manovra con le vele.

Il nostro rappresentante di scuole nautiche si sta impegnando affinché il competente ministero adotti questa manovra in sede d’esame patente nautica.

Se vuoi scoprirla, iscriviti ai nostri corsi TERRATHREE sulla sicurezza in mare!

Intanto guarda un video di una dimostrazione al corso NESW del mese scorso:

Buon Vento!

La crew NESW

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