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Il GPS (Global Positioning System) è un sistema satellitare che agli inizi degli anni ’90 rivoluzionò la navigazione.

Per secoli il problema più complesso per i navigatori è stato rappresentato dall’individuazione della posizione in mare.

Intere fortune e vite sono state spese per trovare una soluzione per individuare con precisione la posizione di un vascello.

Anche quando la soluzione fu finalmente individuata, i navigatori erano costretti a diventare abili nell’uso del sestante e dovevano elaborare complesse formule matematiche per risalire alla loro posizione.

Poi, fu ideato un dispositivo elettronico capace di indicare la posizione in pochi secondi: il GPS.

Il sistema GPS  fu sviluppato dalla Marina Militare statunitense tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ed è stato agevolato dalle tecnologie spaziali utilizzate per lo spionaggio durante la Guerra Fredda.

Come funziona

lo strumento raccoglie i segnali dai satelliti nello spazio e stabilisce la loro distanza in base al tempo che il segnale impiega per viaggiare dal satellite alla terra. Incrociando i dati ricevuti da tre o più satelliti, il sistema è in grado di stabilire la posizione del dispositivo ricevente. Per maggiori approfondimenti tecnici sul funzionamento, clicca qui

Un po’ di storia

Il primo sistema GPS, basato sull’uso di solo cinque satelliti, fu collaudato nel 1960. Nel 1973 fu ideato il moderno sistema con una molteplicità di satelliti orbitanti. Tra il 1978 e il 1985 furono lanciati dieci prototipi di satelliti, tutti destinati all’uso militare. Quando nel 1983 un aereo di linea coreano – che trasportava 269 passeggeri – fu abbattuto per aver penetrato lo spazio aereo sovietico, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan decise di consentire lo sviluppo del GPS per usi civili come un “bene comune”.

Tra il 1989 e i 1994, circa 24 satelliti furono lanciati per il nuovo sistema, al costo di cinque miliardi di dollari, e il sogno di avere uno strumento per la navigazione satellitare a disposizione di tutti divenne finalmente una realtà, in tutto il mondo.

IL GPS si rivelò molto più esatto di quanto inizialmente prospettato dalla Marina Militare statunitense, con livelli di precisione compresi tra i venti e i trenta metri rispetto ai cento metri che erano stati previsti.

Preoccupati all’idea che i paesi nemici potessero usare la tecnologia per localizzare obbiettivi statunitensi, gli americani inserirono deliberatamente un errore nella versione per uso civile. In questo modo si limitava la precisione a trenta metri (la cosiddetta disponibilità selettiva, o Sa), lasciando agli strumenti capaci di decrittare il segnale la possibilità di usare la versione più accurata. Così nel 1991 gli USA aprirono al mondo il servizio per usi civili l’SPS (Standard Positioning System), con specifiche differenziate da quello riservato all’uso delle forze militari USA denominato PPS (Precision Positioning System). Il segnale civile era intenzionalmente degradato attraverso la Selective Availability (SA) che introduceva errori intenzionali nei segnali satellitari allo scopo di ridurre l’accuratezza della rilevazione, consentendo precisioni dell’ordine di 900–950 m.

Durante la guerra del 1990-91 l’idea si ritorse contro gli Usa in Iraq, quando i soldati statunitensi che avevano in dotazione i GPS per uso civile si trovarono svantaggiati. Nel frattempo, numerosi sistemi rivali furono creati per aggirare la SA, che infine, nel 2000, fu eliminata con un decreto presidenziale.

Tuttavia, dipendere dal GPS può significare che, di colpo, il segnale possa scomparire come se il ricevitore o i satelliti ad esso collegati non funzionino,  non conoscendo più la propria posizione in mare se non si sono usate le carte nautiche in ausilio. E il tutto per volontà militare americana: come già avvenuto in varie occasioni, durante una missione militare il pentagono con un “semplice tastino” può oscurare e/o falsare il segnale per impedire ai nemici la localizzazione.

Il GPS per i navigatori

Per i navigatori, l’avvento del GPS è stato rivoluzionario. Le loro vite non avrebbero più dovuto essere legate a uno strumento inventato quando gli Stati Uniti erano ancora una colonia. E soprattutto, non avrebbero più dovuto fare lunghi calcoli per convertire le altezze di sole e astri in posizioni di latitudine e longitudine. Quando Garmin presentò il suo primo GPS nel 1990, fu un vero evento e, nonostante il prezzo di 2500 dollari, gli ordini superarono di cinquemila unità i pezzi disponibili. Nel maggio del 2014 Garmin aveva venduto più di 126 milioni di apparecchi.

Oltre al sistema GPS, oggi nel mondo vi sono vari sistemi satellitari come quello asiatico e quello russo. Anche l’Europa avrebbe pronto il proprio di natura civilistica, chiamato Galileo che, seppur pronto dal 2014, non è mai entrato in funzione per l’oneroso costo di gestione.

Seppur apprezzabile, utile e di grande ausilio alla navigazione, rendendo di semplice utilizzo dei complicati calcoli, la tecnologia non deve mai divenire l’unico metodo di navigazione in mare, poiché in mare basterebbe un fulmine che bruci l’impianto elettrico di bordo per ritrovarsi senza saper dove essere.

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Citazione storica da “Storia della vela in 100 oggetti” di Barry Pickthall e Wikipedia

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