Essere Comandante di un’unità navale vuol dire avere una formazione tale da saper intraprendere tutto quel processo decisionale che concerne la direzione della navigazione (rotta, posizione, sicurezza e salvaguardia in mare ecc.), attività che non necessariamente coincidono con la persona che materialmente sta al timone.
Il comandante di un’imbarcazione è quindi il responsabile della sicurezza della sua unità, dell’equipaggio e dei passeggeri a bordo. Tutte le persone a bordo sono soggette alla sua autorità.
Questo significa che chiunque consegua una patente nautica, compresa quindi quella da diporto sia per abilitazione entro 12 miglia che senza alcun limite dalla costa, nel comandare è soggetto a una serie di responsabilità e doveri che non devono assolutamente essere sottovalutate.
I doveri di ogni comandante possono essere così riassunti:
- Prima della partenza, deve conoscere e interpretare le condizioni meteorologiche, è la priorità di un Comandante che vuol intraprendere una navigazione, prima di ogni altra accortezza, accertando che le condizioni meteo siano idonee per il tipo di navigazione che si vuol intraprendere in funzione del tipo di unità di cui si dispone;
- Deve verificare che l’unità navale sia idonea per il viaggio e che le dotazioni di sicurezza, la strumentazione, i documenti di bordo, gli estintori, le carte nautiche siano in ordine; deve inoltre accertarsi che i viveri e il carburante siano sufficienti per il viaggio, controllare gli Avvisi ai Naviganti nel porto di partenza, verificare che i passeggeri abbiano i propri documenti di riconoscimento e sappiano come comportarsi in caso di abbandono della nave.
- Durante la navigazione: deve dirigere la navigazione predisponendo un servizio di vedetta H24 e presenziare le entrate/uscite dai porti, gli ormeggi e ogni manovra che comporti difficoltà
- Nel caso avvenisse un evento straordinario (falla, collisione, salvataggio, relitti ecc.), all’arrivo in porto deve presentare la “denuncia di evento straordinario” presso l’Autorità Marittima (Art.60 del Codice della nautica da diporto), entro 3 giorni dall’arrivo in porto o entro 24 ore se l’evento ha coinvolto l’incolumità fisica dell’equipaggio. Nel caso di sinistro grave con l’abbandono dell’imbarcazione, dispone per il salvataggio delle persone lanciando il segnale di soccorso (Mayday), fa approntare la zattera di salvataggio abbandonando per ultimo l’imbarcazione e portando con sé il VHF portatile, le carte, i valori, i documenti di bordo e tutto ciò che riterrà utile.
- Il comandante di un’imbarcazione ha l’obbligo di partecipare alle operazioni di soccorso di altre unità in pericolo, se ciò non comporta pericoli per la sua unità e per l’equipaggio (Artt. 489-490-1113 del Codice Navale); inoltre è tenuto a segnalare ogni pericolo riscontrato in navigazione
Questi sono alcuni dei principali esempi di cosa vuol dire comandare a bordo, perciò nel conseguire la patente nautica sappiate che, oltre alla meravigliosa libertà che può dare l’andar per mare, avrete il dovere e la responsabilità della vita di ogni persona presente a bordo nonché della sicurezza della navigazione che svolgerete.
A parte questi necessari accorgimenti, non ci sentiamo in grado di dirvi come sia giusto comandare, l’importante è comandare giustamente.
Ricordate solo che, due comandanti a bordo mandano a scogli una barca o, più elegantemente, “dove son troppi a comandare nasce la confusione” – Luigi Einaudi
Buon Vento!
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