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Un nuovo esame per l’utilizzo del V.H.F. è l’ideona trovata dalla solita burocrazia italiana e, stavolta, ci tocca ringraziare il Ministero dei Trasporti e della Navigazione!

Ma questa è solo una parte della grande odissea che sembrerebbe abbattersi sui diportisti italiani: infatti la nuova norma in discussione che vorrebbero far approvare prevede la sostituzione di tutti gli apparati VHF con quelli muniti di D.S.C. (Digital Selective Calling,  il tasto che permette di attivare la chiamata di soccorso comunicando le coordinate geografiche in cui si trova l’unità navale) e l’obbligo, anche per le imbarcazioni fino a 24 metri che navigano oltre le 30 miglia dalla costa, d’installare a bordo una ulteriore radio, in media frequenza (l’ex SSB oggi HF-DSC), fino ad adesso prevista solo per le unità oltre i 24 metri di lunghezza, cioè per le navi da diporto.

E l’esame vorrebbero effettuarlo presso la sede romana del Ministero per lo Sviluppo Economico e delle Telecomunicazioni.

Una norma scellerata che arriva in un momento in cui la nautica sembrava iniziare a prender fiato dopo le norme assurde del governo Monti, di cui ogni diportista e amante della nautica ricorda bene e cura ancora le ferite, norme che hanno portato il settore nautico alla disperazione più totale!

Per fortuna dei diportisti, non si fanno attendere le voci in opposizione delle Associazioni di categoria più rappresentative nella nautica, CONFARCA ed UCINA, che contemporaneamente dichiarano l’ennesima ostruzione allo sviluppo del settore.

E’ mai possibile che in un paese con oltre 8000 km di costa non si pensi mai a norme col fine di incentivare la nautica da diporto, un settore che da solo potrebbe creare oltre 120.00 posti di lavoro di solo indotto!

Mai norme per snellire la burocrazia sulla nautica, mai norme che possano incentivare investimenti e creare movimentazione, vendita… e i porti continuano a svuotarsi!

Già la patente nautica viene vista da molti come un ostacolo: in qualità di scuola nautica naturalmente non possiamo essere concordi poiché siamo convinti che la formazione è sinonimo di sicurezza ma tutto va proporzionato al fine. Questa nuova norma sul VHF che vorrebbero far entrare in vigore non ha alcuna giustificazione!

E’ l’ennesima beffa questa sulle radio di bordo, come se un provvedimento simile venisse giustificato da chissà quanti incidenti in mare. Per fortuna, e soprattutto a grande distanza dalla costa, il numero dei sinistri marittimi  non giustifica una norma del genere che invece servirebbe soltanto ad incrementare le casse dello Stato e quelle delle multinazionali che producono gli apparati VHF-DSC (la maggior parte NON italiane) e il tutto a discapito di coloro che dovrebbero vedersi incentivati ad andar per mare, i diportisti.

Inoltre, a chi ha già il certificato limitato RTF per navi (patentino VHF da diportista) non si può negare un diritto acquisito; vi consigliamo quindi di affrettarvi a farlo visto che per averlo basta un’autocertificazione e il pagamento dei dovuti tributi. Al riguardo, non esitare a contattare l’Agenzia NESW.

Per fortuna esistono Associazioni di categoria come la CONFARCA, che siamo certi si opporrà sino alla fine per far sì che un ulteriore esame non venga adottato e che questa norma riguardi quantomeno solo le unità navali di nuova costruzione.

 

Se volessi approfondire la notizia, clicca sulle immagini sotto:

 

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